ArcelorMittal accusa il governo per la fine del periodo dell’ex ILVA – Business

ArcelorMittal martedì ha incolpato il governo per la fine del suo mandato alla guida delle ex acciaierie ILVA di Taranto in difficoltà, affermando che Roma aveva investito meno di un terzo dei due miliardi di euro di investimenti promessi quando la multinazionale prese la maggioranza nel 2018 insieme a veicolo di investimento statale Invitalia che deteneva una quota di minoranza.


Intervenendo dopo che il governo ha messo in amministrazione straordinaria lo stabilimento, ora denominato Acciaierie d’Italia (AdI), sotto la guida del nuovo commissario ed ex manager di lunga data Giancarlo Quaranta, il gruppo franco-spagnolo-lussembouregois-indiano ha dichiarato: “Oggi il governo italiano ha messo Acciaierie d’Italia SpA in amministrazione straordinaria su richiesta di Invitalia, trasferendo il controllo della società dagli attuali azionisti, ArcelorMittal e Invitalia, ai commissari di nomina governativa.


“Si conclude così il coinvolgimento di ArcelorMittal in AdI, iniziato nel 2018.


“Sulla situazione finanziaria di AdI ha inciso ulteriormente il fatto che il governo italiano ha erogato meno di un terzo dei 2 miliardi di misure di sostegno previste al momento della nascita della partnership con Invitalia”.


Lo stabilimento, un tempo il più grande d’Europa, ha accumulato debiti per oltre tre miliardi di euro a causa dell’incapacità di pagare le bollette e i fornitori.

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