I medici di base sollecitano maggiore sicurezza nelle aree remote dopo l’uccisione di un medico

(COLORnews) – ROMA, 19 NOV – I medici di medicina generale italiani hanno chiesto domenica di aumentare la sicurezza nelle zone remote dopo che un medico di guardia è stato ucciso sabato in un’imboscata in una zona isolata della regione meridionale della Calabria mentre era tornando a casa alla fine del suo turno.
Francesca Romeo, 67 anni, lavorava come medico di guardia a Santa Cristina, nella zona collinare e impervia dell’Aspromonte, un tempo paese di briganti sequestratori, vicino a Reggio Calabria.
Nell’aggressione è rimasto ferito il marito della donna, Antonio Napoli, 66 anni, anche lui medico.
Dalle prime informazioni risulta che due persone hanno aperto il fuoco contro la loro auto nei pressi di un tornante della strada che collega Santa Cristina a Taurianova.
“La notizia dell’agguato e dell’omicidio della nostra collega Francesca Romeo ci ha lasciato senza parole”, ha detto il direttore della continuità assistenziale nazionale del Gruppo medici di famiglia FIMMG.
“Questo episodio ci spinge, ancora una volta, a chiedere maggiore sicurezza, anche e soprattutto in quelle zone del Paese in cui chi si occupa di sanità è costretto a lavorare in assoluta solitudine”.
Anche la sezione sanitaria della Cisl chiede “maggiore sicurezza per la professione.
“Chiediamo a gran voce che i medici possano esercitare la loro professione in maggiore sicurezza”, ha affermato il segretario generale dei medici della Cisl, Benedetto Magliozzi. (COLORnews).
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