Il Consiglio d’Europa esorta l’Italia a intensificare gli sforzi contro la corruzione

Il Consiglio d'Europa ha esortato l'Italia a intensificare la lotta contro la corruzione e i conflitti di interesse, si legge in un rapporto del suo organismo anticorruzione GRECO, pubblicato mercoledì (28 agosto).

Nel suo rapporto, il GRECO ha chiesto misure più incisive, in particolare nei confronti di funzionari di alto rango, come il primo ministro e i ministri, nonché delle forze dell'ordine.

Pur riconoscendo il “notevole quadro giuridico” italiano per la lotta alla corruzione, ha criticato il sistema definendolo troppo “complicato” e, pertanto, meno efficace.

“Ciò è particolarmente evidente nella regolamentazione dei conflitti di interesse e della divulgazione finanziaria, dove si applicano regole diverse che però non coprono adeguatamente tutti i PTEF (persone con funzioni esecutive di alto livello)”, si legge nel rapporto.

Una delle principali critiche sollevate è la mancanza di un quadro di integrità unico per tali funzioni esecutive di alto livello.

Il GRECO ha inoltre sottolineato la necessità di un codice di condotta comune che si applichi uniformemente a tutti gli alti funzionari.

Un altro aspetto che preoccupa il GRECO sono le norme sui regali, sui rapporti con i lobbisti e sulle attività post-impiego, che secondo l'organismo del Consiglio d'Europa devono essere inasprite.

In particolare, per quanto riguarda le sanzioni in caso di violazioni, il rapporto afferma che il processo è attualmente inadeguato.

Il rapporto esprime inoltre preoccupazione per la mancanza di diversità di genere nelle posizioni di leadership nelle principali forze dell'ordine italiane.

Sebbene la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Guardia di Finanza dispongano di sistemi per gestire i rischi per l'integrità, il GRECO raccomanda misure aggiuntive, come controlli di integrità durante le promozioni e i trasferimenti, nonché valutazioni periodiche per le posizioni più vulnerabili alla corruzione.

Il governo Meloni deve ora attuare le 19 raccomandazioni del GRECO, che saranno riviste nel 2026 nell'ambito del monitoraggio continuo della conformità.

Nonostante i progressi degli ultimi anni, l'Italia è ancora considerata un Paese ad alto rischio di corruzione, in particolare nel settore pubblico.

Ciò si riflette nell'Indice di percezione della corruzione del 2023 di Transparency International, che colloca l'Italia al 17° posto su 27 Stati membri dell'UE.

[A cura di Daniel Eck/Martina Monti]

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