Il partito di estrema destra di Meloni licenzia il candidato per Hitler po

La polemica su Hitler arriva pochi giorni prima delle elezioni italiane.
L’estrema destra Fratelli d’Italia (FdI), che dovrebbe vincere le elezioni generali italiane questo fine settimana, ha sospeso uno dei suoi candidati per aver elogiato online il dittatore nazista Adolf Hitler, ha affermato martedì il partito.
Calogero Pisano è stato “sospeso con effetto immediato” e “non rappresenta più il partito a nessun livello ed è vietato utilizzarne il logo’”, si legge in un comunicato della FdI.
Il licenziamento di Pisano – capo della FdI ad Agrigento, in Sicilia, e membro della dirigenza nazionale – riguarda i post di Facebook del 2014.
Pisano aveva commentato sotto una foto della leader della FdI Giorgia Meloni: “Questo mi ricorda un grande statista di 70 anni fa”, prima di specificare che si riferiva a “un tedesco”, non al dittatore fascista italiano Benito Mussolini.
Dopo essersi trovato al centro delle polemiche in vista delle elezioni di questa domenica, Pisano si è scusato per aver scritto in passato “cose profondamente sbagliate”, sostenendo di aver cancellato il suo account Facebook perché si vergognava dei post che aveva “pubblicato per errore”.
I commenti, portati alla luce dal quotidiano italiano La Repubblica, sono stati ampiamente condannati in Italia, anche da Ruth Dureghello, capo della comunità ebraica di Roma.
È inaccettabile l’idea che nel prossimo Parlamento possa sedere chi inneggia a Hitler. L’ho detto in riferimento a un candidato di un altro partito e lo ripeto qui: non può esserci spazio per chi legittima l’odio. pic.twitter.com/83L7ITaUec
— Ruth Dureghello (@dureghello) 19 settembre 2022
“L’idea che chi loda Hitler possa sedere nel prossimo parlamento è inaccettabile” – ha scritto Dureghello su Twitter – “L’ho detto in riferimento a un candidato di un altro partito e lo ripeto qui: non può esserci spazio per chi legittima odio.”
La Meloni, destinata a diventare la prima donna presidente del Consiglio italiana dopo le elezioni generali del 25 settembre, ha cercato di prendere le distanze dalle radici neofasciste del suo partito, affermando di recente che il fascismo era stato “consegnato alla storia”.
Tuttavia ha resistito alle chiamate della sopravvissuta all’Olocausto Liliana Segre, 91 anni, di rimuovere la fiamma tricolore dal logo del suo partito – percepito da molti come rappresentare il fuoco che brucia sulla tomba di Mussolini – dichiarando il suo orgoglio per il simbolo e sostenendo che “non ha nulla a che fare con il fascismo “.
La FdI è in testa negli ultimi sondaggi – con circa il 25 per cento – ed è sulla buona strada per una schiacciante vittoria elettorale nell’ambito di un’alleanza che comprende la Lega di destra di Matteo Salvini e Forza Italia di centrodestra di Silvio Berlusconi.
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