La Meloni denuncia ‘decenni di silenzio imperdonabile’ sulle stragi delle Foibe – Politica

Sabato il premier Giorgia Meloni ha fatto esplodere decenni di silenzio “imperdonabile” sulle Foibe, partecipando ad una cerimonia in occasione della Giornata nazionale della memoria dello sterminio di massa degli italiani residenti nell’area che si estende dalla zona di Trieste in Italia, ad opera dei partigiani jugoslavi di Tito. Dal Friuli Venezia Giulia attraverso la penisola istriana fino alla Dalmazia in Croazia durante e subito dopo la seconda guerra mondiale.

Le foibe sono doline naturali carsiche a forma di fossa, tipiche del Friuli Venezia Giulia e della parte slovena dell’Istria, nelle quali venivano gettate le vittime, talvolta vive.

Si stima che almeno 15.000 italiani identificati in gran parte, ma non sempre, con il fascismo furono torturati o uccisi dai comunisti jugoslavi che occuparono la penisola istriana durante gli ultimi due anni di guerra.

Molte delle vittime furono gettate nelle strette gole della montagna durante le rivolte antifasciste nella zona e il numero esatto delle vittime di queste atrocità è sconosciuto, in parte perché le forze di Tito distrussero i registri della popolazione locale per coprire i loro crimini.

Molti italiani furono costretti ad abbandonare le proprie case a causa delle stragi.

L’Italia ha istituito il Giorno della Memoria delle Foibe solo nel 2004, dopo che la tragedia era stata nascosta sotto il tappeto dagli antifascisti negli anni del dopoguerra.

La memoria delle Foibe ha trovato nuovo impulso sotto il governo di centrodestra Meloni, che a fine gennaio ha approvato la creazione di un museo dedicato su proposta dello stesso premier e del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

“Sono venuta qui tante volte, da ragazza, in un’epoca in cui se facevi così eri additata, accusata, isolata”, ha detto la Meloni al Monumento nazionale alle vittime delle Foibe di Basovizza, vicino Trieste.

“E sono tornato adulto per celebrare finalmente il giorno del ricordo che ha spazzato via, una volta per tutte, l’imperdonabile omertà che per decenni aveva avvolto la tragedia delle Foibe e tenuto nell’oblio del dramma dell’esodo. indifferenza”.

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