L’Italia vuole reprimere la criminalità giovanile
Move segue l’ondata di crimini delle “baby gang” in Italia.
Giovedì il governo italiano ha presentato nuove misure per contrastare la criminalità minorile a seguito di una serie di crimini di alto profilo commessi da “baby gang” in Italia quest’estate.
Il decreto Caivano prende il nome da una città piena di criminalità vicino Napoli che il premier italiano Giorgia Meloni ha visitato la scorsa settimana dopo che due ragazze preadolescenti sono state violentate lì da una banda di giovani.
Il decreto, approvato dal governo ma che richiede l’approvazione definitiva del parlamento, renderà più semplice l’arresto dei minorenni portatori di armi e inasprirà le pene per il possesso di armi e lo spaccio di droga.
Il governo afferma che il decreto comprende un pacchetto di misure “precauzionali” progettate per dissuadere i minori dal commettere reati e fornire loro percorsi di “reinserimento e rieducazione”.
Le autorità potranno confiscare gli smartphone ai minori coinvolti in reati e applicare ordini di divieto daspo da aree specifiche ad adolescenti di 14 anni, i cui genitori o tutori saranno informati, con un divieto che durerà fino a un anno.
Sottolineando che “nessuno vuole mettere in galera i dodicenni”, Meloni ha affermato che le misure sono “preventive, non repressive” e fanno parte di “un giro di vite contro la criminalità giovanile, che si sta diffondendo a macchia d’olio”.
Foto ANSA