L’UE punta al crescente potere degli influencer online

Il documento sta cercando di affrontare l’impatto disordinato, spesso incontrollato, degli influencer sociali sulla società. Il sedicente misogino Andrew Tate è un creatore di contenuti online considerato direttamente responsabile di aver alimentato un’ondata di mascolinità tossica e molestie sessuali contro le ragazze nelle scuole del Regno Unito.

E proprio il mese scorso, la pubblicità ingannevole della celebrità italiana Chiara Ferragni ha scatenato una disputa politica su una falsa campagna di beneficenza con il primo ministro italiano Giorgia Meloni che ha risposto con una nuova legge sulla trasparenza.

Il Belgio, che attualmente presiede il Consiglio UE e coordina le posizioni politiche dei governi europei, vuole che i paesi garantiscano che gli influencer siano ben consapevoli e rispettino le norme UE e nazionali.

Ma si avverte anche la necessità di sostenere i creatori, spesso giovani e inesperti, offrendo loro una formazione nella comunicazione con il pubblico.

“Al momento, c’è una lacuna nel sostegno al miglioramento delle capacità cognitive ed etiche degli influencer”, si legge nel documento belga. Dovrebbero “comprendere l’impatto che potrebbero avere sui propri follower divulgandolo in modo accessibile e comprensibile”.

Come primo passo, la presidenza belga del Consiglio sta programmando una conferenza dal titolo “Content with Conscience” il 27 febbraio per discutere dell’influenza “responsabile” con influencer ed esperti.

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