Stati Uniti, Gran Bretagna e UE firmeranno il primo trattato internazionale sull'intelligenza artificiale

Il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante sull'intelligenza artificiale sarà aperto alla firma giovedì da parte dei paesi che lo hanno negoziato, tra cui i membri dell'Unione Europea, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, ha affermato l'organizzazione per i diritti umani del Consiglio d'Europa.

La Convenzione sull'intelligenza artificiale, in lavorazione da anni e adottata a maggio dopo discussioni tra 57 paesi, affronta i rischi che l'intelligenza artificiale può comportare, promuovendo al contempo un'innovazione responsabile.

“Questa Convenzione rappresenta un passo importante per garantire che queste nuove tecnologie possano essere sfruttate senza erodere i nostri valori più antichi, come i diritti umani e lo stato di diritto”, ha affermato in una nota il ministro della Giustizia britannico Shabana Mahmood.

La Convenzione sull'intelligenza artificiale si concentra principalmente sulla tutela dei diritti umani delle persone interessate dai sistemi di intelligenza artificiale ed è distinta dalla legge dell'UE sull'intelligenza artificiale, entrata in vigore il mese scorso.

La legge sull'intelligenza artificiale dell'UE prevede una regolamentazione completa sullo sviluppo, l'implementazione e l'utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale nel mercato interno dell'UE.

Il Consiglio d'Europa, fondato nel 1949, è un'organizzazione internazionale distinta dall'UE con il mandato di salvaguardare i diritti umani; ne fanno parte 47 paesi, tra cui tutti i 27 stati membri dell'UE.

Nel 2019 un comitato ad hoc ha iniziato a esaminare la fattibilità di una convenzione quadro sull'intelligenza artificiale e nel 2022 è stato formato un comitato sull'intelligenza artificiale che ha redatto e negoziato il testo.

I firmatari possono scegliere di adottare o mantenere misure legislative, amministrative o di altro tipo per dare attuazione alle disposizioni.

Francesca Fanucci, esperta giuridica presso l'ECNL (European Center for Not-for-Profit Law Stichting) che ha contribuito al processo di stesura del trattato insieme ad altri gruppi della società civile, ha dichiarato a Reuters che l'accordo è stato “annacquato” in un ampio insieme di principi.

“La formulazione dei principi e degli obblighi in questa convenzione è così ampia e piena di avvertenze da sollevare seri dubbi sulla loro certezza giuridica e sulla loro effettiva applicabilità”, ha affermato.

Fanucci ha evidenziato come difetti le esenzioni sui sistemi di intelligenza artificiale utilizzati per scopi di sicurezza nazionale e il controllo limitato delle aziende private rispetto al settore pubblico. “Questo doppio standard è deludente”, ha aggiunto.

Il governo del Regno Unito ha affermato che collaborerà con gli enti regolatori, le amministrazioni decentrate e le autorità locali per garantire l'adeguata attuazione dei nuovi requisiti.

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