La fornitura commerciale di latte negli Stati Uniti è sicura nonostante la scoperta di frammenti del virus dell’influenza aviaria

La Food and Drug Administration statunitense ha dichiarato questa settimana che circa un campione di latte commerciale su cinque proveniente da un’indagine nazionale conteneva tracce del virus dell’influenza aviaria, ma ha sostenuto che il prodotto rimane sicuro da consumare.

Il rischio per la salute pubblica rappresentato dall’agente patogeno dell’influenza aviaria H5N1 è minimo, ha affermato venerdì l’Organizzazione Mondiale della Sanità, aggiungendo che i paesi dovrebbero rimanere vigili e lavorare per ridurre l’esposizione.

Giovedì scorso la FDA ha dichiarato che erano necessari ulteriori test per determinare se un virus vivo fosse ancora intatto nei campioni di latte, ma ha aggiunto che al momento non vi erano prove che il latte rappresentasse un pericolo.

Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e la FDA hanno affermato che la pastorizzazione utilizzata nella produzione rende il latte sicuro per il consumo, poiché lo riscalda a una temperatura specifica per uccidere batteri e virus dannosi.

Inoltre, il latte delle mucche malate viene deviato o distrutto durante il processo di pastorizzazione.

La FDA ha affermato nel suo ultimo aggiornamento che “ad oggi, gli studi sul latte al dettaglio non hanno mostrato risultati che possano cambiare la nostra valutazione sulla sicurezza della fornitura commerciale di latte”.

Tuttavia, l’agenzia ha messo in guardia dal bere latte crudo, che non ha subito pastorizzazione e potrebbe comportare rischi per la salute.

Trentatré allevamenti da latte in otto stati degli Stati Uniti hanno confermato casi di virus. È stato confermato che solo una persona in Texas ha contratto il virus, i cui sintomi includono congiuntivite o irritazione degli occhi.

Al di là di questo caso noto, non si è verificato alcun aumento dei casi e la FDA continuerà a valutare i risultati.

Mentre i test hanno confermato la presenza di frammenti virali dell’influenza aviaria, gli studi sulla vitalità degli ovociti embrionali, in cui campioni di virus vengono iniettati nelle uova, possono chiarire se un virus può replicarsi.

L’influenza aviaria, nonostante comporti un rischio minimo per l’uomo, ha avuto un impatto negativo sull’industria lattiero-casearia negli Stati Uniti. Per ridurre al minimo la diffusione del virus, le mucche malate devono essere isolate dalle altre mucche e necessitano di cure di supporto per aiutarle a superare la malattia.

Circa il 5-20% degli animali negli allevamenti colpiti dal virus si ammalano. Gli allevamenti colpiti possono subire perdite economiche e una temporanea riduzione delle vendite di latte.

Alcune informazioni per questo rapporto provengono da Reuters e The Associated Press.

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