La storia del rapimento di John Paul Getty III a Roma

Il nonno magnate dell’adolescente rapito inizialmente si rifiutò di pagare il riscatto.

John Paul Getty III, il nipote sedicenne del magnate americano del petrolio J. Paul Getty, fu rapito da criminali nella centralissima Piazza Farnese di Roma nelle prime ore del 10 luglio 1973.

Prima della sua scomparsa l’adolescente ribelle era stato espulso da una scuola privata e viveva uno stile di vita bohémien a Roma, sbarcando il lunario vendendo quadri e recitando come comparsa nei film.

Quando è stato rapito, si è inizialmente sospettato che avesse inscenato lui stesso il rapimento come uno stratagemma per estorcere denaro a suo nonno, l’uomo più ricco del mondo all’epoca.

Due giorni dopo il suo rapimento, sua madre Gail Harris ha ricevuto una richiesta di riscatto di circa 17 milioni di dollari.

Harris, divorziata dal padre di suo figlio, John Paul Getty II, che viveva nel Regno Unito, ha informato telefonicamente i rapitori che non aveva soldi.

Secondo quanto riferito, le fu detto di “prenderlo da Londra” dove vivevano il padre e il nonno di suo figlio.

Tuttavia J. Paul Getty era notoriamente avaro della sua vasta fortuna e quando venne a sapere della richiesta di riscatto rifiutò, affermando notoriamente: “Se pago un centesimo ora, avrò 14 nipoti rapiti”.

Dopo quattro mesi di detenzione in ostaggio, in remoti nascondigli nella Calabria meridionale, i criminali sempre più frustrati hanno intrapreso un’azione terribile.

Nel novembre 1973 arrivò al quotidiano romano Il Messaggero un pacco, ritardato di tre settimane a causa di uno sciopero delle poste in Italia.

All’interno c’era l’orecchio mozzato del prigioniero e una ciocca di capelli insanguinata, insieme a un avvertimento: “Questo è l’orecchio di Paul. Se non otteniamo dei soldi entro 10 giorni, allora arriverà l’altro orecchio. In altre parole, lo farà arrivare a piccoli pezzi.”

I rapitori avevano anche ridotto la loro richiesta di riscatto a circa 3 milioni di dollari.

Il contenuto scioccante del pacco ha spinto J. Paul Getty ad accettare di pagare $ 2,2 milioni, la somma massima ammissibile per una detrazione fiscale, e ha prestato il resto del denaro al padre di Paul con un interesse del quattro per cento.

Il riscatto è stato riscattato in mazzette di banconote italiane ed è stato lasciato in una borsa in un luogo lungo la strada concordato con i malviventi.

Il 15 dicembre 1973 un camionista trovò l’adolescente scomparso tremante davanti a un distributore di benzina sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

Qualche tempo dopo il suo rilascio, su suggerimento di sua madre, ha telefonato al nonno miliardario per ringraziarlo di aver pagato il riscatto, ma il vecchio avrebbe rifiutato di rispondere alla chiamata.

Nove persone associate all’organizzazione mafiosa della ‘Ndrangheta sono state successivamente arrestate per il rapimento, ma solo due sono state condannate e la maggior parte del denaro del riscatto non è mai stato recuperato.

Getty III è stato colpito in modo permanente dal trauma e ha lottato con la tossicodipendenza.

Nel 1981 un ictus indotto da narcotici lo lasciò paralizzato e necessitava di cure per il resto della sua vita.

È stato curato da sua madre fino alla sua morte nella sua casa vicino a Londra il 5 febbraio 2011, all’età di 54 anni.

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