Terremoto politico in Italia: arrestato per corruzione il governatore della Liguria

Perché l’arresto del governatore della Liguria Giovanni Toti scuote come un terremoto il mondo politico italiano?

Innanzitutto le accuse sono gravi. Toti, 55 anni, è stato posto agli arresti domiciliari martedì mattina; secondo la Procura di Genova il governatore è indagato per corruzione legata alla concessione di favori per lo sfruttamento del porto di Genova, il più grande d’Italia e uno dei maggiori d’Europa. Tra gli indagati anche l’ex comandante della Capitaneria di Porto di Genova Paolo Emilio Signorini e diversi imprenditori e intermediari.

Il porto di Genova / Wikipedia

Quindi, il momento dello scandalo è cruciale. L’Italia ha appena lanciato la campagna elettorale per le elezioni europee di giugno – almeno ufficialmente, dal momento che il Paese è in vena di campagna elettorale permanente.

Toti era un ex giornalista dell’impero mediatico di Silvio Berlusconi che divenne membro del partito Forza Italia di Berlusconi e un importante ingranaggio nella macchina politica del magnate. Come molti ex fedelissimi, ha preso le distanze dall’influenza calante di Berlusconi e nel 2019 ha fondato il suo piccolo gruppo, “Italia al centro”, poi confluito in “Noi moderati”, oggi un partito molto giovane della coalizione di governo guidata da Il Primo Ministro Giorgia Meloni.

Toti non è un candidato al Parlamento europeo. Ma è stato deputato alla Camera di Bruxelles ed è una figura politica di spicco, eletto due volte alla guida della Regione Liguria. Lo scandalo, con l’aggiunta di legami con la mafia per un paio di persone coinvolte, ha creato una furiosa reazione da parte dei partiti di governo.

Oltre a sottolineare il loro ostinato “garantismo” (cioè dichiarare che nessun presunto innocente ha l’obbligo di dimettersi dalla carica solo perché indagato) molti politici della coalizione di governo hanno tirato fuori un vecchio cliché berlusconiano della “giustizia a orologeria”, un modo per dire che la Procura fa coincidere le sue rivelazioni con importanti eventi politici o elettorali. In questo caso l’indagine è andata avanti per almeno tre anni, e gli arresti sono avvenuti 25 giorni prima che gli italiani si recassero alle urne.

D’altro canto, i due principali partiti di opposizione nel multiframmentato panorama politico italiano, il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico di sinistra, sono riusciti a malapena a trattenere la loro gioia. Giuseppe Conti, leader dei Cinque Stelle, ha sottolineato la gravità delle accuse, chiedendo a Toti di trarre le sue conclusioni, e ha parlato della “questione morale” che affligge la politica italiana.

Il Pd in ​​Liguria ha parlato di «una situazione che conoscevamo e denunciavamo più volte».

Ma, qualunque sia la verità sulle responsabilità del governatore Toti, resta da vedere se la vicenda di Genova avrà qualche impatto sull’esito elettorale e sulle speranze di Giorgia Meloni di ottenere risultati che rafforzino la sua presa sull’Italia, e magari la incoronino come la leader della destra di maggior successo in Europa. L’Italia soffre infatti di una “questione morale”, tanto che gli italiani sono abituati alle accuse di corruzione contro politici di ogni genere, considerandola una cosa normale.

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